giovedì 31 dicembre 2015

ULTIMO 4 L'OCCHIO DEL FALCO



Ultimo 4 L'occhio del falco parte 1/2 by Film e Video Gratuiti






Ultimo 4 L'occhio del falco parte 2/2 by Film e Video Gratuiti 




È la quarta miniserie dedicata alle vicissitudini di Ultimo.  



Gennaio 2011. La storia si apre con il processo a carico del Colonnello Roberto Di Stefano, conosciuto nella storia dei carabinieri come "Ultimo", che è tenuto sotto inchiesta dalla procura di Palermo in quanto sospettato di favoreggiamento e collusione con la Mafia. Nel gennaio 1993 "Ultimo" era in missione speciale con i suoi uomini del ROS (Raggruppamento Operativo Speciale) sulle tracce del boss dei boss Salvatore Partanna, identificato come il possibile mandante delle più importanti stragi di Mafia avvenute in quegli anni che stavano insanguinando la Sicilia, uccidendo giudici simbolo come Giorgio Niboli, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L'operazione sembrò un incredibile successo in quanto Partanna venne preso in custodia dopo 25 anni di latitanza. Oggi però, dopo diciotto anni, sul Colonnello "Ultimo" viene aperta un'azione disciplinare, in quanto accusato di non avere mantenuto il giusto temperamento durante l'operazione a causa della mancata perquisizione nel covo del boss dopo il suo arresto. Anni dopo "Ultimo" si ritrova quindi di nuovo faccia a faccia con questa sorta di scheletro nell'armadio. "Ultimo" spiega che non fece perquisire il covo per attendere che vi si recassero uomini di Partanna indisturbati e ignari, e così incastrarli, ma il processo sembra concludersi con un nulla di fatto e il Colonnello viene trasferito lontano dal ROS, spedito nella sezione distaccata del NOE (Nucleo Operativo Ecologico). Lì verrà affiancato da una cerchia di uomini validi che lo aiuteranno a combattere per la prima volta la malavita locale e le ramificazioni della 'Ndrangheta nel campo dei rifiuti tossici e nucleari. Alla fine il boss calabrese Bruno Polimeni (Gaetano Amato) sarà arrestato anche grazie alla collaborazione del suo braccio destro Totò Murace (Ivan Castiglione), uno spietato killer calabrese pentitosi dopo la scoperta di avere un figlio di nome Diego, ora come un figlio per "Ultimo". Nell'ultima scena il Colonnello "Ultimo" viene ferito da un colpo di pistola sparatogli da un sicario donna di Partanna che, dal 41 Bis, ha deciso di vendicarsi, ma sopravvive all'attentato. Alla fine vediamo che è stata fondata una casa-famiglia dedicata a lui. 

 

Fonte: Wikipedia

martedì 29 dicembre 2015

ULTIMO 3 L'INFILTRATO


Ultimo 3 L'infiltrato - parte 1/2 by Film e Video Gratuiti




Ultimo 3 L'infiltrato - parte 2/2 by Film e Video Gratuiti




Terza miniserie sulle vicende del gruppo di "Crimor", guidato dal Capitano Ultimo. In questo episodio non vi è traccia di "Solo" (Ricky Memphis) e "Pirata" (Simone Corrente), presenti nelle prime due miniserie, e ritorna il personaggio di "Arciere" (Paolo Seganti) assente nella seconda serie; fanno parte ancora del gruppo "Aspide" (Francesco Benigno) e "Veleno" (Taiyo Yamanouchi) mentre si vede il nuovo membro, "Vichingo" (Gualtiero Burzi), che alla fine della seconda serie aveva espresso il desiderio di entrare in Crimor. Il personaggio di "Ombra" (Giorgio Tirabassi) fa solo una breve apparizione iniziale. 



Febbraio 2003. Il Capitano "Ultimo", impegnato in Guatemala, ha lasciato la sua squadra senza il suo comando. Crimor è stato sciolto e disperso, nonostante dieci anni prima abbiano arrestato Partanna e quattro anni prima abbiano fermato Catalano, e "Ombra", "Vichingo", "Arciere", "Aspide" e "Veleno" indagano per conto proprio. "Ombra", mentre sorvegliava con microfoni e telecamere le attività della famiglia mafiosa dei De Rosa a Palermo, viene scoperto e ucciso. Tornato a Roma, "Ultimo" e i suoi, dalle immagini recuperate da "Ombra", individuano in Rocco Catalano il nuovo boss di Cosa Nostra. Decide, così, di infiltrarsi nel carcere di Trani nel quale è rinchiuso Giovanni De Rosa, l'unico collegamento con Catalano, per farsi accettare dalla sua famiglia. Ottenute le simpatie di Giovanni de Rosa, "Ultimo" esce dal carcere e si infiltra nella famiglia dei De Rosa facendosi chiamare Simone Giarre, ossia l'alter ego dell'uomo che aveva trovato ucciso in Guatemala. Don Nicola De Rosa, figlio maggiore del mafioso Giovanni De Rosa, lo prende in simpatia al contrario di suo fratello Toni. Don Nicola De Rosa lo coinvolge subito in un grosso traffico di droga. Ma l'obiettivo finale di Don Nicola è usare la droga come merce di scambio per delle barre di uranio arricchito da rivendere poi ai terroristi. Don Nicola affida a "Ultimo" grandi responsabilità per il suo progetto, mentre suo fratello sospetta di lui sempre più, arrivando quasi a smascherare la sua identità di carabiniere quando scopre che ha un figlio, Nicolas, un bambino orfano trovato in Guatemala di cui "Ultimo" si è preso cura. Ma "Ultimo" porta il progetto di Don Nicola alla fase finale, momento dello scambio con le barre di uranio arricchito. Nel luogo erano presenti i carabinieri che mettono fine al progetto. Intanto Toni tiene in ostaggio il bambino in attesa di una chiamata di suo fratello maggiore, che però viene ucciso. Sarà "Ultimo a liberare il bambino uccidendo Toni, non riuscendo però ad evitare la morte di Anna, la figlia di Nicola, che si era sacrificata per permettere al capitano di salvare Nicolas. Personaggi: Capitano Roberto Di Stefano, detto "Ultimo" (Raoul Bova) Brigadiere Francesco Patania, detto "Aspide" (Francesco Benigno) Appuntato Alfredo Tosello, detto "Arciere" (Paolo Seganti) Maresciallo Giovanni Giorgio Sarubbi, detto "Ombra" (Giorgio Tirabassi) Carabiniere Lu Xun, detto "Veleno" (Taiyo Yamanouchi) Carabiniere, detto "Vichingo" (Gualtiero Burzi)


Fonte: Wikipedia

sabato 26 dicembre 2015

ULTIMO 2 LA SFIDA



Ultimo 2 La sfida - parte 1/2 by Film e Video Gratuiti




Ultimo 2 La sfida - parte 2/2 by Film e Video Gratuiti 


Ultimo - La sfida è una miniserie televisiva italiana, seguito della miniserie Ultimo di Stefano Reali, la regia stavolta è di Michele Soavi ed è stato trasmesso per la prima volta nel 1999 su Canale 5. 



Luglio 1999. In un ristorante, una notte, ha luogo una cena dove 10 camorristi si incontrano per parlare di un grosso carico di cocaina che arriva tra 30 giorni: 5000 kg. Mentre parlano però non sanno che fuori è appostato un furgone operativo attrezzato che li sta sorvegliando: è "Balena", dove ci sono "Ultimo", "Ombra" e "Solo". Ma, mentre stanno parlando, degli uomini in passamontagna arrivano e compiono una strage e "Ultimo" assiste al tutto senza poter far niente dato che la porta del furgone "Balena" era bloccata da un camion dell'immondizia fermatosi di fianco a loro. Intanto un pentito fa sapere al generale Trani, grande amico di "Ultimo", che i corleonesi stanno per preparare un piano per rapire e uccidere "Ultimo" per vendicarsi dell'arresto di Partanna avvenuto sei anni e mezzo prima. Inoltre Trani gli confida che per motivi di sicurezza il gruppo Crimor verrà sciolto. "Ultimo" è molto arrabbiato ma accetta. Ha una riunione col generale Trani, che gli confida di essere stato promosso di grado e di avere solo 30 giorni per arrestare gli assassini prima che lui, venendo trasferito, perda ogni potere di proteggerli. Ovviamente le indagini sono segrete. Michele Pagano, unico sopravvissuto alla strage dei camorristi per un caso fortuito, scopre la vera identità di "Ultimo" e lo contatta per essere protetto in cambio di dichiarazioni: la morte dei camorristi suoi compagni al ristorante è stata ordita dal Clan dei Catalano che intendeva sottrarre loro un grossissimo affare. Don Rocco Catalano voleva il carico dei camorristi per diventare il nuovo boss di Cosa Nostra dopo il vuoto lasciato da Partanna e la latitanza dei suoi uomini. Pagano sembra un'ottima pista per risolvere il caso prima che il gruppo Crimor venga sciolto e Catalano diventi il nuovo Capo dei Capi, ma le speranze di "Ultimo" e dei suoi crollano quando Pagano viene trovato ucciso nella sua macchina. Dopo pedinamenti, perquisizioni segrete notturne, arresti e problemi, "Ultimo" e il suo gruppo arrestano i fratelli Catalano e il suo clan e sequestrano anche il carico di droga che era arrivato al porto di Fiumicino. 


Personaggi:

Capitano Roberto Di Stefano, detto "Ultimo" (Raoul Bova) 

Maresciallo Riccardo Fortunato Cotone, detto "Solo" (Ricky Memphis)

Appuntato Tommaso Partino, detto "Pirata" (Simone Corrente) 

Brigadiere Francesco Patania, detto "Aspide" (Francesco Benigno) 

Maresciallo Giovanni Giorgio Sarubbi, detto "Ombra" (Giorgio Tirabassi) 

Carabiniere Lu Xun, detto "Veleno" (Taiyo Yamanouchi)



Fonte: Wikipedia

giovedì 24 dicembre 2015

ULTIMO

Ultimo: l'arresto del boss
di NonSoloVideo


Ultimo è una miniserie televisiva italiana ispirata al libro Ultimo - Il capitano che arrestò Totò Riina, la regia è di Stefano Reali ed è stato trasmesso per la prima volta nel 1998 su Canale 5. 


Vizzini, Sicilia. Il Tenente Roberto Di Stefano e il Maresciallo Riccardo F. Cotone inseguono un latitante fino a un casolare senza però volerlo catturare, sperando che li conduca fino al superboss Salvatore Partanna. Il loro intento fallisce in quanto il Procuratore Guido Baratta e diversi carabinieri erano già sul posto e intervengono per catturare il latitante, ma questi fugge. Tra i carabinieri c'è il Brigadiere Francesco Patania, vecchia conoscenza di Di Stefano e Cotone. I tre scoprono il corpo del piccolo Santino Pandurra, figlio del pentito Rosario. Il bambino è stato imprigionato nel casolare e poi fatto morire di fame da Partanna. Il metodo di Baratta è "meglio un uovo oggi che un latitante domani", per cui biasima il Tenente Di Stefano che avrebbe potuto catturare subito il latitante e invece non ha colto l'occasione. "Ultimo", in disaccordo coi superiori, agisce secondo i metodi del Nibbio che lo fece crescere sotto la sua ala, ossia il giudice Giorgio Niboli, ucciso da Cosa Nostra. Di Stefano chiede il trasferimento e lascia Cotone e Patania in Sicilia. 

                                                             



 14 agosto 1997, Roberto Di Stefano viene trasferito a Roma, alla caserma "Orlando De Tomaso", dove fa subito amicizia con l'Appuntato Domenico Nocelli. Da sette mesi è Capitano, si fa chiamare "Ultimo" e ha condotto brillanti operazioni come la "Stadio Connection" e l'arresto dei fratelli mafiosi Missale, in memoria del Nibbio. Ora decide di prendere su di sé le indagini finora svolte dal Maggior Anselmo sul commercialista di Partanna, il ragioniere Giuseppe Niscemi, che si trova a Roma. Ultimo non ha molti amici nell'Arma, il Maggior Anselmo e il Procuratore Baratta lo ostacolano, però ha molta stima del generale Trani che in alcune situazioni lo aiuta. Per portare a termine il compito, "Ultimo" vuole costituire, con l'aiuto di Nocelli, un gruppo con altri cinque carabinieri, tutti relegati ai margini dell'Arma. 


Vita e carriera criminale di Totò Riina


Come "Ultimo", ognuno dei sei militari dovrà rinunciare al proprio nome di battesimo, sostituendolo con un nome di battaglia e non far sapere a nessuno gli incarichi o lo scopo della missione. Tra questi, "Ultimo" richiama dalla Sicilia proprio Cotone e Patania. 3 settembre 1997 Nasce ufficialmente Crimor. "Ultimo" e il suo gruppo Crimor, con l'ausilio di pochi mezzi e l'aiuto del Procuratore Francesca Montanari, anche lei allieva del Nibbio, si mettono a lavoro. Decidono di perseverare sulla pista di Niscemi sebbene il Maggior Anselmo, prima di loro, non vi abbia cavato un ragno dal buco: Niscemi sembra un vicolo cieco. 9 agosto 1998 Ai primi di Agosto, dopo quasi un anno di duro lavoro, gli uomini di Crimor riescono a identificare a Roma il killer Pasquale Corinna detto "Il Pugliese" come uno degli uomini di Partanna, e riescono a catturare Niscemi, salvandolo proprio dal Pugliese che doveva eliminarlo per conto di Partanna. Il Pugliese sfugge alla cattura ma Niscemi, per salvarsi da Partanna, decide di collaborare. Nonostante questo successo, la morte colpisce Crimor: Domenico Nocelli muore il 9 agosto per la leucemia di cui soffriva da anni e gli sforzi fatti per aiutare il gruppo. Ottobre 1997 Dopo un rocambolesco inseguimento in cui viene ferito gravemente "Arciere", Crimor arresta anche il braccio destro di Partanna, il Pugliese. La Procura, intanto, spinta da Baratta, cerca di togliere l'incarico a Crimor; prima che questo accada, "Ultimo" decide di prelevare Niscemi dal carcere perché è l'unico in grado di riconoscere il boss dalla sola foto in loro possesso che risale a molti anni prima, fiduciosi del fatto che la prossima domenica, come svelato da Niscemi, Partanna uscirà dal covo per farsi portare a messa. Ma, appena parte l'operazione di cattura guidata da Baratta, "Ultimo" decide di non aspettare più e prelevare subito Niscemi, così il gruppo Crimor riesce a catturare Partanna.


Fonte; Wikipedia




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martedì 22 dicembre 2015

I 57 GIORNI DI PAOLO BORSELLINO


  I 57 giorni di Paolo Borsellino  

Paolo Borsellino - I 57 giorni è un film tv italiano andato in onda il 22 maggio 2012 su Rai 1 in prima serata e in replica il 21 maggio 2014 sempre su Rai 1.




Il film tratta della storia dei 57 giorni che separano la morte di Giovanni Falcone da quella di Paolo Borsellino. La fiction ha inizio da una data: il 23 maggio 1992, giorno in cui Falcone è stato assassinato. Nello stesso giorno il giudice doveva incontrare a pranzo l'amico Paolo per festeggiare la sua nomina alla ”Superprocura”. Da tal giorno Borsellino corre contro il tempo alla ricerca della verità, consapevole però che il suo destino è legato a quello dell'amico, morto tra le sue braccia dopo l'attentato subìto.



Fonte: Wikipedia

lunedì 21 dicembre 2015

PAOLO BORSELLINO



Paolo Borsellino by Film e Video Gratuiti



Paolo Borsellino è il titolo di una miniserie televisiva (due puntate da 100 minuti) del 2004, diretta dal regista Gianluca Maria Tavarelli e andata in onda su Canale 5 in Prima tv l'8 e il 9 novembre 2004, totalizzando un ascolto medio di 10.834.000 spettatori (share 35.60% - 41,94%). La serie è stata trasmessa in replica il 17 marzo 2008 su Rete 4 per il ciclo Le storie di top secret, nonché il 19 luglio 2012 e 2015 in occasione dell'anniversario della Strage di via d'Amelio.
Ambientata a Palermo, narra la storia dal 1980 al 1992 del pool antimafia dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sotto la guida di Rocco Chinnici, e successivamente dal giudice Antonino Caponnetto, nella disperata e impegnata guerra contro la mafia.



Il giudice Paolo Borsellino apprende dalle indagini del capitano dei carabinieri Emanuele Basile - in seguito assassinato in un agguato - della prossima alleanza tra la mafia cittadina e quella corleonese. Insieme ai colleghi Giovanni Falcone e Rocco Chinnici, Giuseppe Di Lello, Leonardo Guarnotta e ai commissari Giuseppe Montana e Ninni Cassarà, Borsellino crea un pool investigativo sulla "nuova" mafia dedita al traffico di droga e in grande espansione, grazie all'appoggio di banchieri e politici locali. I successivi clamorosi arresti trasformano Borsellino e i suoi collaboratori in un bersaglio della mafia. Il primo a cadere sarà Rocco Chinnici nel 1983, per un'autobomba nei pressi della propria abitazione.
Intanto le rivelazioni del boss pentito Tommaso Buscetta portano al primo maxiprocesso, che decapiterà Cosa Nostra; il pool si trova ad essere esposto a un rischio enorme: i commissari Montana e Cassarà vengono assassinati a distanza di pochi giorni nell'estate del 1985, mentre la vita blindata dei superstiti si fa sentire con tutto il suo peso sulla famiglia Borsellino: è in particolare la figlia adolescente del giudice a pagarne il prezzo più alto, ammalandosi di anoressia nervosa.
Nei primi anni novanta Giovanni Falcone ottiene la creazione a Roma della Direzione nazionale antimafia, ma viene ucciso insieme alla moglie Francesca Morvillo e alla scorta, prima di poterne assumere la direzione. Ormai consapevole della fine prossima, e della presenza di traditori nello stesso Palazzo di Giustizia, Borsellino si isola sempre di più, continuando le indagini dei colleghi e cercando, per quanto possibile, di preparare i familiari e i fedeli agenti della scorta all'inevitabile fine, che avverrà il 19 luglio 1992 con un attentato mafioso in via d'Amelio, a Palermo.



Fonte: Wikipedia

GIOVANNI FALCONE



Giovanni Falcone è un film del 1993 diretto da Giuseppe Ferrara.


Narra della storia vera del giudice Giovanni Falcone, i suoi ultimi anni di lavoro (si parla degli anni 1981-1992), della lotta contro la mafia, che lo porterà a perdere la vita nella strage di Capaci, il 23 maggio 1992.
Nel film si assiste a tutti gli elementi più importanti della sua attività, dall'uccisione dei boss Bontade e Inzerillo alla seconda guerra di mafia, dall'assassinio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa fino alla collaborazione con Rocco Chinnici. Si intravede anche la Cupola mafiosa, la morte di Ninni Cassarà (commissario della polizia giudiziaria di Palermo, collaboratore di Falcone), gli interrogatori dei pentiti, tra cui quello condotto verso Tommaso Buscetta, che rivelò diversi segreti di Cosa nostra ma non tutti, e lo smantellamento del gruppo e l’incarico al ministero di Grazia e Giustizia come direttore generale per gli affari penali ed infine la strage di Capaci e quella di via d'Amelio, in cui perde la vita il collega ed amico Paolo Borsellino.


Fonte: Wikipedia


RAGAZZI FUORI


Ragazzi fuori by Film e Video Gratuiti


Scritto e sceneggiato insieme ad Aurelio Grimaldi, questo film rappresenta il seguito di Mery per sempre.

I personaggi sono sempre gli stessi, ma il luogo dove si svolgono i fatti è cambiato.




Le vicende non si svolgono più nelle celle del Malaspina di Palermo (nel film denominato "Rosaspina"), bensì la stessa città, nuda e cruda, nella quale si ritrovano i protagonisti dopo l'uscita dal carcere minorile.
Alcune scene sono ambientate anche a Napoli, nel carcere minorile Filangeri, dove era stato trasferito, nel primo film, Claudio Catalano.
Ma il futuro che riserva per loro la realtà palermitana non è affatto florido: il passato da pregiudicati incombe come un macigno sui ragazzi del Rosaspina, la disoccupazione e la paralisi impediranno loro di reinserirsi nella società, lasciandoli naufragare nel mare dell'illegalità e dell'illecito.

MERY PER SEMPRE


Mery per sempre by Film e Video Gratuiti


Mery per sempre è un film del 1989 diretto dal regista Marco Risi, ambientato a Palermo e basato sull'omonimo romanzo di Aurelio Grimaldi.
Il titolo prende spunto dalla storia di uno di questi ragazzi, Mario Libassi, una transgender che si fa chiamare Mery e che un giorno viene arrestata per il tentato omicidio di un cliente mentre si prostituisce.
Il film ha avuto anche un seguito in Ragazzi fuori del 1990, diretto ancora una volta da Marco Risi.




Palermo. Il professor Marco Terzi, appena trasferito da Milano, accetta il poco ambito incarico al carcere minorile Rosaspina: il primo impatto con gli allievi è particolarmente duro perché i ragazzi vedono in lui un'espressione del potere. Ognuno ha dietro di sé una storia amara: Natale ad esempio è il più grande, condannato per l'omicidio dei killer del padre e incattivito contro tutti.

Ci sono poi Carmelo, Antonino, Matteo, Giovanni (detto "King Kong"), Claudio, che è appena entrato, Pietro, arrestato dopo un lungo inseguimento nella Vucciria, e Mery, una transgender che per soldi si prostituisce e che si innamora di lui. Poco alla volta, il professore riesce a conquistare tutti i ragazzi, sia sul piano didattico che umano, diventando loro amico anche al di fuori delle ore di lezione, cosa che gli aliena però le simpatie del direttore, che lo accusa di interessarsi di cose che non gli competono.

Due episodi sconvolgono l'equilibrio creatosi: la fuga di Pietro e il trasferimento di Claudio in un altro istituto (situato a Napoli), dopo uno scontro con Carmelo che lo vorrebbe possedere. Pietro si rifugia a casa del professor Terzi, ma il giorno dopo viene ucciso durante una rapina. Prima di morire, Terzi gli parla. Sconvolto, riconquista i ragazzi che lo credevano colpevole dell'atmosfera repressiva creatasi nel carcere. Così, quando arriva la sua lettera di trasferimento in un altro liceo, la straccia: il suo posto è lì.

domenica 20 dicembre 2015

NICOLA IMUSONA': TELEFONATA DI PROTESTA ALLA HONDA


Telefonata di protesta alla Honda by Film e Video Gratuiti


Una divertente chiamata di protesta alla servizio clienti della Honda.
Nicola "imusonà" e i suoi video ora spopolano
Ventinove anni, la scuola di arte drammatica ed ora a Milano lavora per una catena alimentare. La sua telefonata al centralino di Expo ha fatto il giro d’Italia: «Ma per ora è solo un gioco»

IL LEONE E LA GAZZELLA


Il leone e la gazzella by Film e Video Gratuiti


Marito e Moglie stanno guardando un documentario in Tv.

"Amore, se la gazzella si salva te la do per un mese tutti i giorni!"

Cosa si fa per gli animali....e non solo...

Divertentissimo video che sta spopolando sul web.

Da vedere assolutamente!!!

UBRIACO FRADICIO


Ubriaco fradicio by Film e Video Gratuiti


Questo ragazzo è ubriaco fradicio, non capisce più nulla.

Non si rende conto nemmeno di quello che sta succedendo.

Visione raccomandata solo a chi è forte di stomaco

VALENTINO ROSSI E MARC MARQUEZ


Valentino Rossi e Marc Marquez by Film e Video Gratuiti


Valentino Rossi e Marc Marquez sono stati protagonisti di un duro scontro in pista

Il G.P. di Malesia sarà tra quelli che resteranno nella storia del motociclismo.

 Le polemiche tra Rossi e Marquez, erano state soltanto verbali, ma si è deciso in maniera poco edificante di passare dalle parole ai fatti: prima abbiamo assistito alla strategia tutt'altro che sportiva di Marquez che ha cercato di infastidire Rossi in tutti i modi possibili e poi abbiamo potuto gustare la reazione decisamente di Valentino Rossi che causerà al Dottore la partenza dall'ultima fila nel G.P. 


Simpatico video da vedere assolutamente

SUPER MARIO BROS


Super Mario Bros by Film e Video Gratuiti


Un divertentissimo Super Mario Bros, con un finale tutto da vedere

RADIOSBORO - IL PUNTO G


Radiosboro - Il punto G by Film e Video Gratuiti


Come far contenta una donna...




Il gruppo nasce nel 1992 dall'idea di un gruppo di amici di Sovizzo, che per un amico in partenza per il servizio militare, organizza un concerto in cui cantano delle cover modificate di canzoni italiane famose, registrando su musicassetta quello che sarà il loro primo album. Nel tempo il gruppo ha subito diverse metamorfosi e cambi di organico, reinventando brani di artisti italiani e internazionali e offrendo molti sketch comici, solitamente in dialetto veneto. Nel 2015 vincono il Festival di San Jimmy dello Zoo di 105 con la canzone Amore e sentimento

AUGURI DI BUON NATALE


Auguri di Buon Natale by Film e Video Gratuiti


Tanti auguri di Buon Natale da FilmVideoGratuiti e...da Babbo Natale



venerdì 18 dicembre 2015

IL GONDOLIERE E LA SUORA


Il gondoliere e la suora by Film e Video Gratuiti


Il gondoliere e la suora...barzelletta veneta divertentissima raccontata dal nostro simpaticissimo Giorgio Bortoli

TONI E BEPI


Toni e Bepi by Film e Video Gratuiti


Un'altra barzelletta del nostro simpatico amico Giorgio Bortoli, che con la sua simpatia ci fa sempre ridere

IL PARROCO E IL BALBO


Il parroco e il balbo by Film e Video Gratuiti


Il Papa manda un' email al parroco....barzelletta veneta

BALBO ALL'EMISFERO


Balbo all'Emisfero by Film e Video Gratuiti


Altra divertentissima barzelletta in dialetto veneto su un ragazzo down assunto all'emisfero e che riesce a sorprendere tutti per la sua bravura come venditore.

Barzelletta raccontata da Giorgio Bortoli durante una delle sue serate tra amici e qualche bicchiere di vino.

MURARO GHE SCAPPA DA CAGARE


Muraro ghe scappa da cagare by Film e Video Gratuiti


Un "muraro" torna a casa all'improvviso e trova la moglie a letto con l'amante...la reazione dell'uomo è tutta da ridere, ovviamente!

Una delle tante barzellette a cui ci ha abituati il mitico Giorgio Bortoli durante i suoi ritrovi con gli amici



A G0 NA SEN CHE ME BRUSO


A go na sen che me bruso by Film e Video Gratuiti

Due compari assetati ma senza soldi, come faranno ad ubriacarsi con pochissimi centesimi?

L'idea è venuta a uno dei due uomini, ma il finale non è esattamente come ci si aspettava


Grande Giorgio Bortoli!!!

UN CIUFFO DE PEO


Un ciuffo de peo!! by Film e Video Gratuiti


Il regalo "particolare" della fidanzata di un giovane ragazzo che parte per il militare, ma durante il viaggio in treno un rappresentante di profumi si intromette e...

Continua la serie di barzellette di Giorgio Bortoli.

PIERINO (DOWN)


Pierino (down) by Film e Video Gratuiti


Pierino richiede un regalo di compleanno alla mamma, ma la commessa del negozio in cui si reca perde facilmente le staffe.

La reazione di Pierino non tarda ad arrivare... 

La barzelletta, ovviamente, è raccontata da Giorgio Bortoli 

RADIOSBORO - PAPA' GO UN PROBLEMA


Radiosboro - Papà go un problema by Film e Video Gratuiti




papààààà!!!.... papààààààà!!! 

Dimeeee... papà vien fora natimo in tel pergoeo parfavore! ma cossa vutu ke son drio vardarme a tivision in pace sul divano, cossa vutu?? go...go un problema papà! è lo so che te ga un porblema, ke a volta se sboravo in te e bronse... papà dai, vien fora, go un problema in tel camion, per cortesia vien fora n'attimo. ma se ghe, ma ghetu rotto a frision da novo??? eee... anca! Ma come anca?? spetta nattimo rompi coioni che vegno fora a vardare! ma... ma se ghetu fato al camion, n'do le finio??? è pà, go avudo un problema pa a strada! è go visto si ke te ghe avudo un problema! me so distratto nattimo e son dato a batere! è anca to mare va batere ma no a fa mia tutti ki i danni can da lojo! Comunque pà no sta agitarte ke te ghe l'asma! è lo so. vien so n'attimo ke vedemo cosa ke podemo fare. ma cossa vutu fare, bisogna trarlo via da li #io can! ma no, no ocore trarlo via, se pol meterlo a posto te digo. Ma serca de scapare deficente ke te spaco a testa! papà se pol meterlo a posto, pa vien so un attimo. te convien scapare fiol de na roia! nn è un porblema, podemo metterlo a posto, varda ke fiol de un semo, deficente scappaaaa!!!







RADIOSBORO - DISTRIBUTORE DI SIGARETTE


Radiosboro - distributore sigarette by Film e Video Gratuiti



Nato poco piu' di 10 anni fa ( piu' o meno a meta' degli anni 90 ), inizialmente Radio S.b.o.r.o. non era un gruppo, era un prodotto. Un prodotto di registrazione molto blanda, a opera di un gruppo di amici che volevano consegnare una cassetta ricordo ad un loro compaesano che partiva per il servizio militare. Raccogliendo buffonate, scherzi e interpretazioni personalissime delle sigle dei cartoni animati e quant'altro veniva loro in mente durante serate molto alcoliche e fumose, questi professionisti della demenzialita' diedero vita al capostipite di tutte le future produzioni. Naturalmente, erano anni in cui la mancanza di mezzi tecnologici la faceva da padrone, il massimo era avere un registratore di nastri che potesse se non altro rendere l'idea di cio' che si aveva fatto. A distanza di un anno o poco piu', la cassetta aveva fatto un bel po' di passaggi di mano trovando nuovi estimatori della demenzialita' a basso costo... La notizia arrivo' all'orecchio degli artisti, che decisero di riprovarci. Registrare un prodotto in una notte sola, e' stato sempre il fine delle serate di lavoro "musicale" , naturalmente cominciava gia' a profilarsi uno strano interesse per quelle cassette che comunque, nel bene e nel male, riflettevano la vita di ognuno con annessi e connessi. La volgarita' si e' sempre sprecata, ma in questo, visto i tempi che corrono, si dovrebbe considerare i fondatori del gruppo come una specie di precursori della comicita' odierna.

RADIOSBORO - AL TELEFONO CON LA MOROSA


Radiosboro - al telefono con la morosa by Film e Video Gratuiti



I Radio Sboro (conosciuti anche come Radiosboro o Radio S.B.O.R.O.) sono un gruppo musicale veneto, originario di Sovizzo, in provincia di Vicenza, nato nel 1992. Si tratta di una cover band di famose canzoni, che ne riscrive i testi (in dialetto vicentino) trattando, generalmente, temi goliardici, comici e pornografici, ma in alcuni casi anche sentimentali e di protesta; uno tra gli artisti più parodiati è Luciano Ligabue. Non mancano comunque, tra il repertorio del gruppo, canzoni originali (è ad esempio il caso di Amore e sentimento, brano vincitore del Festival di San Jimmy 2015 dello Zoo di 105) e sketch comici (sia all'interno dei loro album, sia durante le loro esibizioni dal vivo).

RADIOSBORO - PRIMO APPUNTAMENTO


Radiosboro - primo appuntamento by Film e Video Gratuiti



Il terrificante nome RADIOSBORO fa la sua prima comparsa in quel di Sovizzo nel lontano 1992 in una taverna, quella del Capostipite Cristian, che raduna i suoi migliori amici per festeggiare, come da usanza, uno di loro, prossimo alla chiamata alle armi. La taverna si trasforma per l'occasione, grazie alla strumentazione dell'epoca (2 piatti da DJ, qualche tastiera preistorica, una batteria elettronica e un registratore a cassette), in una fasulla emittente radiofonica e l'allegra compagnia, inebriata dai fumi dell'alcool, inizia a registrare una serie di indimenticabili quanto volgari frasi da scaricatore di porto ubriaco. Il tutto prendendo spunto dalle canzonette dell'epoca RIVEDUTE E CORRETTE all'istante senza nessuna preparazione

RADIOSBORO - MACHINA DE LUSSO


Radiosboro - Machina de lusso by Film e Video Gratuiti



RadioSboro sono un gruppo musicale dialettale, la cui principale attività da ormai 20 anni è “rifare” le canzoni in voga al momento con testi in dialetto, infarciti – c’è bisogno di dirlo? – di bestemmie, parolacce e riferimenti sessuali. Andavano tantissimo tra i truzzi delle medie, coloro che portavano i capelli col gel, i pantaloni a zampa, e bucavano la marmitta del motorino per fargli fare più rumore possibile. I numerosi album della band (uno all’anno!), composti da suddette cover e da finte e volgarissime telefonate in radio, passavano sottobanco a scuola, contrassegnati dalla scritta RADIO SBORO in indelebile nero sui primi cd taroccati.

Il SERVIZIO DELLE IENE SULL' INCHINO DELLA MADONNA AL BOSS DI PATERNO'


Il servizio delle iene sull'inchino della madonna al boss di Paternò by Film e Video Gratuiti



Le Iene - GOLIA: L’inchino al Boss
A Paternò la confraternita dei fruttivendoli ha omaggiato con un inchino il nipote del boss Domenico Assinnata.




PATERNO’ – E’ un terremoto a Paternò. Ormai il caso è esploso con tutta la sua forza. Un fattaccio dal quale si è sollevata un’ondata di indignazione che non ha precedenti. Adesso alto è il rischio che la città non ne verrà fuori proprio indenne. Quell’inchino pesa troppo sulla coscienza di una comunità che non vuole avere nulla a che spartire con la mafia e con i mafiosi. I paternesi, la tanta gente per bene, non si capacita del fatto che la città possa essere ancora così fedelmente legata alle logiche e alle pratiche del malaffare. Si stenta a credere che a Paternò si sia dato luogo ad una “manifestazione tipica del potere mafioso", come l’ha definita il questore Cardona. Ma così è stato, purtroppo. E la città è scossa e turbata.

L'INCHINO AL BOSS DI PATERNO'


L'inchino al boss di Paternò by Film e Video Gratuiti


Paternò, inchino al boss durante la processione di Santa Barbara sulle note del Padrino

Paternò, inchino davanti alla casa del boss con la musica del Padrino
È successo nel comune in provincia di Catania. Il Questore ha bloccato la processione per due ceri votivi: «Manifestazione del potere mafioso»

Un«inchino» davanti alla casa di un boss. Di nuovo. È accaduto durante la processione a Paternò, in provincia di Catania. Si stava festeggiando la patrona, Santa Barbara, quando due cerei, portati a spalla da alcuni portantini, si sono fermati davanti alla casa della famiglia di un pluripregiudicato degli «Assinnata», vicini alla cosca Santapaola. L’uomo si trova attualmente in carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso. La processione si è fermata ed è stata intonata la musica del Padrino. Il comando provinciale dei carabinieri ha segnalato l’episodio e i due «cerei» sono stati fermati. Il Questore di Catania Marcello Cardona ha definito l’episodio «una chiara manifestazione della forza intimidatrice, tipica del potere mafioso» e ha vietato la loro partecipazione allo svolgimento delle manifestazioni religiose fino a sabato 12 dicembre

LA MADONNA SI INCHINA AL COVO DEL PADRINO


La Madonna si inchina al covo del padrino by Film e Video Gratuiti

Processione tra i vicoli di Ballarò, la Madonna fa l'inchino al boss D'Ambrogio

Dopo i casi registrati in Calabria ed in Campania, non poteva mancare Palermo. La sfilata del Carmine ha reso onore ad Alessandro D'Ambrogio, in carcere da un anno, davanti all'agenzia di pompe funebri di sua proprietà, un luogo ritenuto simbolo di Cosa nostra“

Il quartiere gli ha reso omaggio con un'altra processione shock. La statua della Madonna si è inchinata al covo di D'Ambrogio“

Il boss D'Ambrogio adesso è detenuto in regime di 41 bis a Novara, ma è ancora rispettatissimo. Al punto che domenica scorsa la sfilata del Carmine gli ha reso onore davanti all'agenzia di pompe funebri di sua proprietà, un luogo ritenuto simbolo di Cosa nostra. Proprio qua infatti il padrino teneva i summit di mafia. La processione della Madonna del Carmine si sarebbe fermata, mentre la banda continuava a suonare. Una sosta di circa cinque minuti, tra la gente in festa.

D’Ambrogio era il “capo dei capi” del centro storico di Palermo. Una soffocante attività estorsiva. Mille minacce, nessuna denuncia (solo una), perché tutti lo temevano. E tutti si rivolgevano a lui, per qualsiasi cosa. Dallo sfincione, alle sigarette di contrabbando. Dai motori rubati ai dissidi familiari. Guerra e pace, seta e piombo. Deciso, determinato, sfrontato: D’Ambrogio fa ancora paura.


MIRACOLO ALLO STADIO DI PALERMO, UN INVALIDO SI ALZA DALLA CARROZZINA E...


Palermo miracoloso by Film e Video Gratuiti



Il video è del 2013, ma è tornato a girare in rete in questi giorni.
Stadio di Palermo, gol della squadra di casa. E nell'esultanza dagli spalti ad un certo punto si sente urlare al "Miracolo!". Motivo? Ad esultare c'è anche - in piedi - un tifoso che fino a pochi secondi prima era seduto sulla carrozzina da invalido...

RENZI CONTRO SALVINI


Renzi contro Salvini by Film e Video Gratuiti


Matteo Renzi e Matteo Salvini  rivali anche in TV già 20 anni fa!!!

Guarda questo simpatico video e...trovate differenze tra i "Matteo" di oggi e quelli di tanti anni fa?

Matteo Renzi alla Ruota della Fortuna di Mike Bongiorno nel 1994. Guardate l'attuale Presidente del Consiglio che gioca (e vince anche parecchio) a uno dei quiz più famosi della Tv. Riconoscibile per la parlata e anche per il volto (che non è cambiato granché), il «rottamatore» del Pd ha anche portato a casa un bel gruzzoletto...

Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, invece, compare ventenne al programma Il pranzo è servito, una specie di quiz televisivo all’epoca condotto da Davide Mengacci. Presentandosi come concorrente, Salvini si definì “nullafacente iscritto all’università, in attesa di dare esami”. Il pranzo è servito è andato in onda sulle reti televisive Fininvest, dal 1982 al 1993.


BABBO...NATALE: BUTTATI, CHE E' MORBIDO


Babbo...Natale! by Film e Video Gratuiti


Buttati...che è morbido!!


Una parodia di uno spot che da tempo inonda le nostre televisioni, lasciandoci questa immagine del bimbo ansioso di far calare Babbo Natale dal suo camino!

La risposta non è esattamente come se l'aspettava il bambino!!!


I COMUNISTI E IL VIAGRA


I comunisti e il viagra by Film e Video Gratuiti


Ascolta, è inutile che voti PD, pensando che una volta era il vecchio Partito Comunista Italiano. E' come trombarsi una vecchia, pensando che da giovane era una gran figa. E poi, per voi comunisti ricordatevi che il viagra non funziona, perché l'hanno inventato per il cazzo e non per i coglioni!


Massimo Pazzaglini

ENRICO PASQUALE PRATTICO'


Enrico Pasquale Pratticò by Film e Video Gratuiti


Enrico Pasquale Pratticò: sono un ragazzo carino!!


Il video che Enrico ha condiviso sul web, in cui dichiara di essere un “carino ragazzo” e di volere al suo fianco una giovane che sia bellissima e “secs”, ha fatto il giro dei social in pochissime ore e ha raccolto più di un milione e mezzo di visualizzazioni.

ULTIMA PALLOTTOLA







Il film è ispirato agli efferati omicidi di Donato Bilancia, il serial-killer di prostitute che tra l'ottobre 1997 e il maggio 1998 uccise quasi 20 persone tra cui molte prostitute nella città di Genova.


Il protagonista è Giulio Scarpati (chiamato Lupo). Gli altri personaggi principali sono: Maresciallo Pietro Piras detto Sandhokan (Nino d'Agata), Appuntato Parodi detto Johnny (Fausto Paravidino), Brigadiere Martano Sergio detto Khocis (Max Mazzotta), Tutti prestano servizio nell'Arma dei Carabinieri.

Il maggiore Fornari (Antonio Catania) è costretto a richiamare il Capitano Stefano Riccardi (Giulio Scarpati), suo grande amico a Genova. Ma lo fa a sua insaputa e Riccardi non è entusiasta del suo ritorno a Genova perché 10 anni prima sua sorella morì di overdose. Riccardi viene chiamato perché a Genova stanno avvenendo delitti molto strani. Infatti molte prostitute, nel giro di 3 mesi, vengono assassinate: l'assassino prima le copre il volto con un velo e poi le uccide sparandole un singolo colpo di pistola alla nuca. All'inizio si pensa ad un regolamento di conti tra bande, ma si scoprirà in seguito l'esistenza di un serial-killer di prostitute.


Fonte: wikipedia

giovedì 17 dicembre 2015

UNO BIANCA

Uno bianca - parte 1/2 by Film e Video Gratuiti

Uno bianca - parte 2/2 by Film e Video Gratuiti


Uno bianca è una miniserie televisiva del 2001, diretta da Michele Soavi, basata su episodi di cronaca realmente avvenuti dal 1987 al 1994, anno della cattura della banda omonima.



L'ispettore di polizia Valerio Maldesi del commissariato di Rimini decide di seguire insieme ai suoi uomini un imprenditore che deve consegnare dei soldi a degli estorsori. I malviventi però si accorgono della presenza della polizia e fanno fuoco, uccidendo il commissario Emilio Valli, amico fraterno dell'ispettore Maldesi. Valerio intuisce che quegli individui non erano solo semplici estorsori ma degli uomini della banda della Uno bianca, che da qualche tempo terrorizza con delle rapine la zona di Bologna. Spinto dalla rabbia e dal desiderio di giustizia Valerio, insieme al collega Rocco e aiutato dal giudice Soavi, indaga sulla banda, partendo da un'accurata analisi dei luoghi delle rapine. Un giorno, durante un normale appostamento, Valerio e Rocco notano un'auto sospetta nei pressi di una banca e la seguono fino a casa; fortunatamente riescono ad individuare l'appartamento preciso del conducente dell'auto. All'anagrafe trovano il nome dell'uomo, Silvio Ferramonti, e la sua foto che, confrontandola con un fotogramma di un filmato di una banca rapinata in precedenza, è pressoché uguale. Silvio Ferramonti è uno dei componenti della banda. Da qui le strade dei due poliziotti vengono alterate: Rocco si apposta in un edificio in costruzione davanti alla casa di Silvio Ferramonti e ne spia tutte le mosse, mentre Valerio inizia a sospettare del fratello Michele, agente di polizia presso la questura di Bologna. Attraverso un incontro casuale Valerio e Michele iniziano un rapporto di amicizia, per Valerio finalizzata a scoprire maggiori informazioni su di lui. A poco a poco Valerio intuisce che Michele ed alcuni suoi colleghi sono efferati criminali, facenti parte della famigerata banda della Uno bianca, capeggiata da Michele e Silvio Ferramonti. Del gruppo fa parte anche il loro fratellastro Nino, anch'egli agente di polizia. Con il tempo vengono raccolte le prove schiaccianti per arrestare i fratelli Ferramonti. Durante una fuga improvvisata, Silvio viene arrestato presso un autogrill, mentre Michele viene arrestato da Valerio presso la questura di Bologna, il luogo in cui lavora. La banda sembra essere stata arrestata ma all'appello manca il fratellastro Nino, rimasto in incognita. Nino in realtà è l'agente De Marchi, collega nello stesso commissariato in cui lavorano Valerio e Rocco. De Marchi si trova nel bar gestito da Luisa, moglie di Valerio e tenta di ucciderla, prima di venir fermato in tempo da Valerio, accorso sul posto. Valerio riesce ad arrestare De Marchi, ponendo così fine alla "leggenda" della banda della Uno bianca.

L'ispettore Maldesi e il Vice-ispettore Atria si ispirano nella realtà ai poliziotti Baglioni e Costanza, coloro che risalirono alla vera identità dei banditi della Uno Bianca. Il metodo di indagine descritto nel film, mediante il quale i due agenti di polizia risalgono ai nomi di Silvio e Michele Ferramonti (che nei fatti reali corrispondono a Fabio e Roberto Savi) corrisponde esattamente a quello reale. Molto diversa è invece la fase di arresto dei componenti della banda: nel film i due poliziotti vengono ostacolati nella risoluzione del caso dal Procuratore Onofri e dal Commissario Tanzi che non fanno affidamento sul loro metodo di indagine, tanto che l'ispettore Maldesi è costretto a infiltrarsi all'interno della banda per fornire al giudice più prove possibili. Nella realtà invece, quando i poliziotti Baglioni e Costanza individuarono l'identità dei banditi, l'arresto fu immediato, e nessun poliziotto si infiltrò mai nella banda della Uno Bianca. L'ostilità del Giudice Onofri nei confronti dell'operato dei due poliziotti, vuole probabilmente rappresentare i tanti errori commessi nelle indagini sul caso della Uno Bianca, precedentemente alle scoperte effettuate da Baglioni e Costanza. I luoghi dell'arresto nel film corrispondono a quelli reali: Michele Ferramonti viene arrestato presso la Questura di Bologna come Roberto Savi, Silvio Ferramonti viene arrestato in un'area di servizio mentre tentava la fuga come Fabio Savi. Michele Ferramonti si ispira a Roberto Savi, Silvio Ferramonti a Fabio Savi e Nino De Marchi ad Alberto Savi. Il giudice Soavi si ispira al procuratore Paci che ha fornito un'importante svolta alle indagini; nella realtà era lui, e non il procuratore di Bologna come risulta nel film, a dirigere il Pool che indagava sui fatti della Uno Bianca. Nei fatti reali nessun componente della banda lavorava nello stesso comando di polizia di cui facevano parte i due poliziotti protagonisti, come invece descrive il film (dove Nino De Marchi è un loro diretto collega).


Fonte: wikipedia






SECONDA INTERVISTA TIA SANGERMANO DOPO LA SUA BELLA FIGURACCIA DI M....


Seconda intervista Tia Sangermano dopo la sua bella figuraccia di m..... by Film e Video Gratuiti



La seconda intervista  dell'aspirante black block, dopo gli scontri di piazza a Milano per il NO EXPO, in cui questo ragazzino si vanta di essere un C...
''Chiedo scusa, pronto a pulire la città''

Mattia Sangermano ha vent'anni ed è uno studente di Pavia. Durante gli scontri del corteo No Expo del primo maggio, è diventato protagonista per le frasi pronunciate in tv in difesa dei violenti che hanno messo a ferro e fuoco Milano. Adesso però è pronto a chiedere scusa per le sue parole. "Mi sono accorto solo alla fine di cosa stava succedendo, non sono un violento e non romperei mai una vetrina. I miei genitori si sono arrabbiati moltissimo e sui social network mi prendono in giro, sono pronto a dare una mano a pulire la città". E conclude: "Dopo il casino che ho combinato, basta manifestazioni per me"

MINCHIA SE NON DO FUOCO A UNA BANCA SONO UN COGLIONE!!


No Expo, il "manifestante": giusto spaccare tutto by Film e Video Gratuiti


No Expo, un giovane manifestante: ‘Giusto spaccare tutto, mi diverto'.

Ai microfoni di Tgcom24 un giovane manifestante del corteo che ha devastato il centro di Milano dichiara: “E’ giusto spaccare tutto, mi diverto”

"Minchia, ma la banca è l'emblema della ricchezza...cioè...se non do fuoco a una banca sono un coglione....minchia!"

Tia San Germano

"Siamo arrivati, c'era un bordello, abbiamo spaccato un po' di roba. Perché? Perchè è la protesta, e alle proteste si fa bordello. È giusto così, noi dobbiamo far sentire la nostra voce. Se non lo capiscono con le buone, lo capiranno in altro modo. È stata una bella esperienza". Intervistato da TgCom24, parla un giovane partecipante al corteo contro l'Expo in cui ci sono stati violenti scontri tra polizia e tute nere. Poi precisa: "Io non ho spaccato niente, io guardavo, ma comunque è stata una bella esperienza".

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